Che bella puntata, Silvia. Il racconto che hai fatto della terza stagione di "The Bear" è luminoso. Io l'ho trovata ancora più sorprendente delle due precedenti e a ogni puntata mi è sembrato che i personaggi diventassero più veri, più onesti con sé stessi nel riuscire a comprendersi e comprendere chi e che cosa gli stava attorno. E ogni puntata è diventata un collegamento più profondo con tante situazioni reali.
Grazie mille Andrea! La terza stagione di The Bear ha ricevuto recensioni poco entusiastiche che mi (e, da quel che leggo, credo di poter scrivere "ci") trovano poco d'accordo. Anche secondo me la terza è la migliore, per tutta una serie di motivi che non elenco qui altrimenti esce una nuova newsletter :-)
Sono più che d'accordo. Ho vissuto tutta la mia vita con il preciso scopo di lavorare per vivere, non di vivere per lavorare. Ho raggiunto il mio obiettivo 'alto', lavorare per l'ILO e dopo pochi mesi ho lasciato quel lavoro. Passando per vari esperimenti, ora ho un lavoro semplice: insegno italiano per La Dante su Zoom. Sono una felicissima nomade digitale. La scrittura rimane la mia passione, non il mio lavoro. Mi piacciono moltissimo il tuo blog e la tua newsletter.
Grazie Simona! Sulla scrittura che resta passione e non diventa lavoro ci torneremo perché è un argomento interessante, soprattutto per gli iscritti a questa (giovane) newsletter.
Sono entrata in una nuova fase della mia vita, credo di esserci entrata troppo tardi ma anche non fosse così non riesco a pensare diversamente. In questa nuova fase la tua newsletter è arrivata nel momento giusto a insegnarmi qualcosa, a dare nome a qualcos’altro e ad augurarmi un buon inizio di anno. Grazie mille Silvia.
Capisco benissimo cosa intendi, Federica, è successo anche a me. Non sono un habituée del rimorso ma in questo caso, potendo, tornerei indietro e cambierei le carte. Facciamo tesoro di quel che abbiamo vissuto, per aggiustare la rotta e tracciarne di nuove. Un abbraccio grande!
Che bella puntata, Silvia. Il racconto che hai fatto della terza stagione di "The Bear" è luminoso. Io l'ho trovata ancora più sorprendente delle due precedenti e a ogni puntata mi è sembrato che i personaggi diventassero più veri, più onesti con sé stessi nel riuscire a comprendersi e comprendere chi e che cosa gli stava attorno. E ogni puntata è diventata un collegamento più profondo con tante situazioni reali.
Grazie mille Andrea! La terza stagione di The Bear ha ricevuto recensioni poco entusiastiche che mi (e, da quel che leggo, credo di poter scrivere "ci") trovano poco d'accordo. Anche secondo me la terza è la migliore, per tutta una serie di motivi che non elenco qui altrimenti esce una nuova newsletter :-)
Sono più che d'accordo. Ho vissuto tutta la mia vita con il preciso scopo di lavorare per vivere, non di vivere per lavorare. Ho raggiunto il mio obiettivo 'alto', lavorare per l'ILO e dopo pochi mesi ho lasciato quel lavoro. Passando per vari esperimenti, ora ho un lavoro semplice: insegno italiano per La Dante su Zoom. Sono una felicissima nomade digitale. La scrittura rimane la mia passione, non il mio lavoro. Mi piacciono moltissimo il tuo blog e la tua newsletter.
Grazie Simona! Sulla scrittura che resta passione e non diventa lavoro ci torneremo perché è un argomento interessante, soprattutto per gli iscritti a questa (giovane) newsletter.
Sono entrata in una nuova fase della mia vita, credo di esserci entrata troppo tardi ma anche non fosse così non riesco a pensare diversamente. In questa nuova fase la tua newsletter è arrivata nel momento giusto a insegnarmi qualcosa, a dare nome a qualcos’altro e ad augurarmi un buon inizio di anno. Grazie mille Silvia.
Capisco benissimo cosa intendi, Federica, è successo anche a me. Non sono un habituée del rimorso ma in questo caso, potendo, tornerei indietro e cambierei le carte. Facciamo tesoro di quel che abbiamo vissuto, per aggiustare la rotta e tracciarne di nuove. Un abbraccio grande!